Fra i molti scritti dedicati all’arte di Antonio Senes queste frasi di Maria Teresa Palitta ci sembrano oltremodo significative: “E la misura del suo stile, la sua genialità, entrano a far parte di quel settore “violabile” solo attraverso i messi dell’intendimento. La tenerezza che emana da queste opere, infatti, è qualcosa che può essere capita solo da chi sa amare e sa comprendere le leggi delle grandi armonie in equilibrio”. Pur usando il frasario geometrico, la discorsività delle linee, non realizza opere di freddo concepimento. Riesce sempre e comunque a filtrarle in un calore partecipativo che lo particolarizza. Fatto questo che ha rilevato con intuito anche il direttore del periodico Piramide “in”, a proposito di una personale di Senes alla Galleria Romana il Minotauro: “ Le opere hanno suscitato vivo interesse nell’osservatore per la forza quasi d’urto che sprigiona dalle linee originanti forme che al di là del visivo geometrico suscitano fantasiose prospettive non solo architettoniche”.
E’ veramente una stesura intrigante per quel tanto di non espressamente detto ma che si intuisce e dona possibilità di letture diverse, quasi uno spazio generosamente dedicato dal pittore ad ogni singolo osservatore per una partecipazione intimistica singolare. (Lella Durando)

“….Lo sviluppo delle componenti razionali e progettuali di Senes, lo allacciano a quella piccola schiera di artisti, che, affrontano temi di difficile interpretazione. La chiave misteriosa di questo pittore sono le aperture geometriche, astratte e metafisiche, dove attraverso le forme tondeggianti e quei cubi romboidali, creano un mosaico di fantasia ed immaginario….” (Gianni Testa)

“…Miriadi di galassie confermano la luce nella quale noi siamo piccole scintille in cerca di espansione; e la moltitudine di linee e di forme, non sono che l’incognito astrale e assorbito per essenza da Antonio Senes, che dimostra ampiamente di saper cogliere dall’immane invisibile ciò che è destinato a essere “giometria nel pensiero”… (Maria Teresa Palitta)

“…Ogni soggetto nasce da una lunga e profonda meditazione e la scelta di tecnica è un suo nuovo, affascinante e trasparente stile. I colori che usa e che predilige ed ospita, sono primari, forti e divengono protagonisti indiscussi della sua luminosa tavolozza. I segni si avvicendano come in un caleidoscopio realizzando figure ora di fiabe, ora di magia, ora di arte orientale ed occidentale, donando, così, un sincero, chiaro ed universale messaggio d’amore…” (Francesco Rocco Arena)

“…E’ un artista il Senes che incuriosisce non solo il critico d’arte”. (Giuseppe Corsatto)

“…Ed ecco immagini caleidoscopiche, frazionate in mille tessere musive, ricche di altrettanti colori, che formano composizioni rutilanti. I suoi quadri – dall’impronta personalissima – sono difficilmente collocabili in uno stile o maniera consueti, tanto che bisognerebbe coniare un nuovo “Ismo” per darne un giusto nome…” (Dario Modena)

ANTONIO SENES: ARMONIE IN EQUILIBRIO OLTRE LA FORMA. Quando la pittura diventa armonia oltrepassa la linea delle possibilità linguistiche,e in tal caso la mia indagine diviene ardua complimento di lode. L'Artista misura le distanze attraverso la propria genesi che non è mai simile alle altre in quanto acclama con una propria indole ciò che lo circonda dopo averne capito la bellezza:miriadi di galassie confermano la luce nella quale noi siamo piccole scintille in cerca di espansione;e la moltitudine di linee e di forme, sono che l'incognito astrale assorbito per essenza da ANTONIO SENES, che dimostra ampiamente di saper cogliere dall'immane invisibile ciò che è destinato a essere "geometria nel pensiero".I triangoli e le sfere, i quadrati e i rettangoli appaiono simili a scaglie d'unmosaico che non dimostri altra mira che la vita. Egli suscita armonie in equilibrio che vanno oltre la forma, essendo pensieri liberati dalla strettoia cranica per un più largo respiro in ascendenza che spezzano ogni disciplina per adottare quella dell'amore, a vortice e a linee convergenti in fotogramma e scenografie misteriose che tuttavia compongono l'altare dove gli esseri viventi celebrano il rito della propria anima. Ed è così che una pittura geometrica diviene trascendenza di immagini,poichèl'eleganza dello spirito esplode da ogni parte come conseguenza del sangue che sa di essere fuoco dentro la luce. Cioè vita. Questa pittura è vita non vi è nucleo in discordanza con il grande punto sublimato, cioè crescere, allargarsi sempre più nello spazio, poichè spiritualmente non vi è limite. Difficilmente in Arte capita un fatto così grande: le aperture sono più delle chiusure; la larghezza è totale; egli stesso, ANTONIO SENES, è il mezzo di respiro per ogni particella che si unisce all'altra moltitudine, per ottenere iil mondo in un sistema planetario che affiora nitidamente attraverso le distanze ravvicinate della volontà: il suo agire è simile all'evolversi di ogni creatura in lizza nell'universo. Desiderio di altezze, espansione, scalata verso l'infinito.Ed è di questo Infinito che parla con il linguaggio matematico e geometrico, ottenendo la sintesi di tutto ciò che vibra in forma spettacolare. E la misuradel suo stile, la sua genialità, entrano a far parte di quel settore "violabile" solo attraverso i mezzi dell'intendimento. La tenerezza che emana da queste opere, infatti è qualcosa che può essere capita solo da chi sa amare e sa comprendere le leggi delle grandi armonie in equilibrio. Cioè DIO. Evidentemente, quando l'umiltà parla d'amore, diventa luce. queste tele lo confermano, e siamo fieri di poterlo dire.( MARIA TERESA PALITTA, SAFJ PRESS 1989 )

Dall'impianto armonico, sorgono i corpi e gli edifici, con interni e abbracci umanizzati, il cui significato percorre, in senso romboidale, il circuito dell'amore e dell'essere. L'indole geometrica, nell'incantevole connubio tra estetica ed esenza, consente al personaggio di emergere dalle raffinate sequenze che introducono nell'ordinata ricerca di un modulo essenziale.
Il vasto orizzonte in cui l'artista si muove, nella tramutazione dal remoto all'odierno, fissa una disciplina stilistica che avvalora l'intento. Egli attinge dal giometrico per creare un ordine pettorico ed eseguire la " natività " , la " redenzione " , il " nucleo famigliare " e ogni altra opera che proveda dinamismo e metamorfosi.
Lo spessore è solido, avvincente, nella colorazione e nel susseguirsi di quadrati e rettangoli, la cui massa raggiunge una sorta di apice nella molteplicità variopinta fissata energicamente nel sostanziale dilemma tra reale e fantastico.
L'artista esprime se stesso producendo in modo suggestivo le sembianze dei popoli. Il geometrico e l'architettonico formano l'aspetto fondamentale dell'arte, intesa nella sua proverbiale conquista: rendere l'idea, orientrare la massa verso il sentiero infinito. L'artista e un tramite tra l'immagine e l'amore, tra l'inventiva e la sostanza, tra la volontà e la multiforme sete di conquista, nella bellezza planetaria in cui la terra si muove nel suo roteante delirio.
L'arte di Antonio Senes è un prisma in cui si riflettono le proiezioni della mente. I viaggi della memoria consistono nel produrre effetti impensabili al di là del ritmo apparente.
il dato ecladante è l'ordine; una lezione nella quale il disegno è fondamentale. Tutto ruota attorno al rigore geometrico dal quale le sagome emergono come una sorta di miracolo pronto a incidere profondamente sull'impostazione globale.
L'urgenza pittorica moltiplica l'azione: le gradinate e i globi, in un incontro misterioso, si intersecano, e il profondo richiamo, il prezioso labirinto alludono fortemente ai segreti dell'artista. Le figurazioni si esaltano a vicenda formando la miriade, in latitudine e in longitudine, che rende attendibile la scena.
Intanto il suo enigma si svela, mediante una danza di espressioni che volteggiano nella densità del cosmo,inteso nella sua universalità sferica e agente in ogni essere creato, cioè nel nucleo d'energia che pone in evidenza la ragione primaria:vivere, tra la mobilità di astri e di galassie, lontani anni luce, e nell'influsso perpetuo delle stagioni, nel preminente sviluppo dell'interiore, aggregato al tutto e nel tutto, immerso nella magnetica fusione del cerchio e del quadrato del rettangolo e del segno il cui emblema è la ricerca tra la genesi spaziale e il fascino delle montagne, aggregate e piramidali.
L'artista viaggia sul veliero metafisico; il sistema geometrico è l'apice sul quale poggia la facoltà d'agire secondo impulsi individuali. E' il punto nevralgico da cui partono la bellezza e la fecondità stilistica.
Antonio Senes,nel suo percorso pittorico inserisce la fiaba; lo fa tra il triangolo scaleno e l'echinoderma magistralmente eseguito, tra i segni zodiacali e l'incanto del segreto globale: i fiori, la scacchiera, i giocatori e i simboli di un leggiadro connubio tra i colori e la forma.
Il pittore valica i confini figurativi con un genere pittorico squisitamente legato a un intreccio di magnifiche emozioni, le quali prendono corpo attraverso il desiderio di produrre un genere che abbia alla base il fluire numerico della densità e dei segni: tutto viene vagliato e considerato, perchè non vi siano altri fini tranne la scalata che pone in evidenza la geometria del pensiero, magnifico ispiratore di un tracciato chiamato a essere monito e racconto nell'istante medesimo in cui la rappresentazione diviene arte.
Limpianto a scacchiera, in diverse espressioni, dona semovenza alla fissità d'immagine. Ciò rende plastico il messaggio nella nitida colorazione in cui i gialli e i rossi, i blu e i verdi formano il pentagramma su cui modulare il canto segreto dell'anima.
L'introduzione di Antonio Senes, nella storia contemporanea, chiarifica ulteriormente la necessità di dipingere, secondo una propria autonomia, ciò che esalta il linguaggio nella sintesi ovulare o quadrata dell'essere.Egli, nel suo esemplare bisogno geometrico, manifesta i settori che formano l'importanza dei corpi, legati all'inesorabile mistero della Genesi. In realtà, il pittore attinge alle fonti dell'eterna bellezza. L'anatomia geometrica è l'asse su cui poggia il discorso.Le estremità si toccano in un sistema accademico che esalta la forma e ingigantisce il linguaggio: pentagramma e scacchiere, parete e oggettistica, nell'astrattismo simbolico, nel metafisico anelito da cui sfocia il bisogno di contenere tutto per adempiere a un monito interiore, a un invito che programma le emozioni e le spinge verso l'ipoteosi del segno.
Le opere di Antonio Senes hanno qualcosa di magico; esse introducono nella categoria disarmante dell'apparente semplicità; racchiudono il nettare e l'assenzio e spingono lo spettatore verso il sentiero del nucleo che si dirama in miriadi.
Da qui parte la necessità di presentarlo, al di là di ogni premura accademica.
Egli vince escludendo il qualunquismo e introducendo se stesso in un circuido che orienta verso le discipline ulteriori, magari stimolate da un bisogno struggente di concretezza.
Nell'ordine infatti, anche l'astratto si compenetra con le armoniche legittimità per formare l'incantevole disegno in cui l'uomo si muove, aggregando geometrie e colori in un duplice accordo. E' la danza proverbiale del desiderio infinito, della pienezza numerica, dell'estrema sintesi che agisce nella molteplicità del cosmo in cui l'uomo dialoga con tutto. (Maria Teresa Palitta, 27 Febbraio 2009)

Si parla spesso di arte destinando le qualità dell’Artista ad una qualunque accademia, le origini dell’arte nascono dall’anima e sono nel loro divenire emozioni allo stato puro, che tra il segno la forma e la materia trovano la completezza nel colore, Antonio Senes trova nell’arte il sentimento tra gioia e dolore, perché come tutti gli artisti veri sentono il loro tempo, che scorre tra storie ricche di chiaroscuri che solo i forti sentimenti fanno diventare amore e colore nella ricerca dei simboli un post moderno che attraverso un processo libero tra masse e forme che rendono l’opera una complessa macchina che sperimenta il segno e sentimento emotivo e traduce le forme in cromatismi che creando spazio alla luce stemperando l’intensità del colore che evidenzia il significato della stessa opera. Il vero groviglio di tessere inserite con impegno destinate a creare lo spazio di luce pur cercando l’infinito. L’osservazione attenta dell’artista apre orizzonti nuovi e scenari pieni di soggetti che privi di ombre si aprono alla luce cercando la ragione e il perché di tanta bellezza autentica e non illusoria. Opere pieni di segni che si trasformano in geometrie architettoniche, in una visione moderna dei segni e del colore, opere che possono sembrare statiche ma invece sono in una fase di lievitazione, in quest’arte c’è la presenza dinamica dell’artista che vive il suo tempo con autonomia nascondendo sentimenti vissuti che spesso trovano una corrispondenza col passato ma sono sentimenti e non sentimentalismi che possono essere distruttivi e non costruttivi, Antonio Senes sa che come artista non può pensare alle opere come una ricerca d’archivio del passato ma deve parlare al futuro con l’animo di chi sogna che un giorno l’arte possa cambiare la qualità della vita. Perché solo l’amore e la bellezza dell’universo possono essere di aiuto e di salvezza all’animo da cui nascono i preliminari dell’arte che poi fanno l’opera, creare cercare e scoprire ogni giorno cose nuove che invocano la bellezza dei sensi la forza visiva di chi sa parlare nei segni che spesso sono virtuali ma che nel sogno dell’artista diventano realtà e trasformano di continuo il modo nuovo di creare e di progettare al futuro l’infinito della bellezza. (Fattino Tedeschi)

Come ho conosciuto Antonio detto anche Toto... Era tra il 1978 e il 1980, Toto era presente come ascoltatore e fans del programma che conducevo, in una di quelle prime radio private di quell'epoca. Toto, aveva la sua verve, la sua ecletticità di artista, era doviziosamente attento alla sensibilità di chi guardava le sue opere. E anche adesso rivedendo ciò che realizza, lo guardo con gli occhi di una bambina, che scopre la realtà sotto forma di colori astratti e di gioia infinita. Perché Toto , ammalia con la sua gioia di vivere, ti soddisfa e ti regala la speranza. E' un guardare dentro di lui, ma è impercettibile, perché come le sue opere, cela la sua vera identità, facendo di lui, una persona unica in questo genere. Non è vero che un artista, esprima sempre ciò che è, a volte esprime ciò che vorrebbe essere, o quello che gli altri vorrebbero che fosse. Toto, non lascia trapelare la sua anima più di tanto, vuole lasciare sempre un velo trasparente, per far intravedere, e ogni volta scoprire, qualcosa di lui. E' una fortuna studiare le sue opere, scopri sempre qualcosa di diverso. L'arte la tiene a braccetto e la porta con se ovunque vada.(Roberta Calce)